E' strano, prendere tutto un malloppo di passato, di quando la prole ti saltellava intorno in una condizione di totale dipendenza, tenerlo lì sotto e tentare di proporre qualcosa di molto diverso, che sì, viene da quella roba lì, da quelle esperienze, ma per certi versi è di nuovo una vita più simile a quella da giovani e per altri son giornate da vecchi perennemente stanchi e acciaccati. Fatto sta che in questi anni di silenzio, nei quali non mi nutrivo di scrittura, io continuavo a pensarci, a questo diario che restava solo nella rete, sconosciuto ai più e giustamente dimenticato dai pochi, tra altri milioni di diari e che conteneva cose che per me erano importanti: mi avrebbe per esempio impedito di dimenticare molti giorni. Quindi è sempre stata rassicurante, l'idea che da qualche parte ci fosse; che, come pare accada per le foto imbarazzanti, la rete prima o poi restituisca ogni cosa (tranne le tesi di laurea cancellate per errore, che invece finiscono in un universo parallelo dal quale non si torna). Questi racconti, qui sotto, mi tengono per certi versi ancorata a quella vita, con un bambino piccolo, all'asilo e all'inizio della primaria, quando i pomeriggi erano spesso fatti di mutuo soccorso tra madri, dopo scuola a lasciar sfogare i pargoli; era incredibile, quante cose delle reciproche vite si finiva per conoscere, fuori dalla scuola col sole e col freddo boia, a consolarsi e consultarsi a vicenda. Ora, madri di adolescenti, non ci si conosce più, tra famiglie della classe del liceo, e si finisce per avere più tempo, ma socialità meno assidua, salvo recuperare quella della gioventù, sempre che si sia stati abbastanza saggi da mantenerne degli scampoli. Tutto questo per dire: l'impulso impera! Ricomincio a scrivere: qui le mie letture, o le giornate che può valere la pena di ricordare e condividere con gli amici. E altrove (sarò più precisa a breve) i miei viaggi, dato che mi è stato detto che era un peccato, che tutta la mia programmazione ossessivo-compulsiva-certosina restasse confinata in un quaderno A5 invece che a disposizione dell'umanità (i venticinque lettori di manzoniana memoria). Quindi coraggio, ricominciamo.
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