Un libro come un obbligo tollerato. Mi infastidivano i manierismi per cui la città era chiamata (pare dal creolo) Incittà, e la protagonista si riferisse al padre come “il mio Esternome (quello è il nome, ciò che contesto è il possessivo), e quel modo di scrivere costantemente evocativo, come un continuo incipit.
Comunque qualcosa ho imparato, su luoghi e tempi di cui ero ignorante. Andato.

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