Come commentare questo tomo interessantissimo su ciò
che, nei secoli, l’attuale Vaticano ha magistralmente coperto da una fitta
coltre di nebbia sopra la vergogna, atteggiamento che si assomma alle plateali
contraddizioni quotidiane con cui preti operosi e di buona volontà devono fare
i conti nel loro vivere quotidiano? Dirò
solo questo, pensiero frequente durante la lettura: si sente sempre dire che il
comunismo è stato una tragedia, e che non ha senso tenere separata la fulgida
teoria marxista dalla brutale applicazione della stessa che nel ‘900 ha
distrutto milioni di vite, e ne ha rese infelici molte di più. Vero. Allora,
però, lo stesso discorso si dovrebbe fare per il cattolicesimo: il vangelo
contiene pagine commoventi, e la diffusione di quelle idee è stato forse uno
dei regali più belli dell’umanità all’umanità, ma provando a soppesare i
vantaggi e gli svantaggi portati dalla Chiesa alla storia, mi sembra sia perlomeno
discutibile sostenere l’opportunità della sua esistenza.
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