giovedì 21 luglio 2016

Giorgio

Lo desideravo da tanto, Giorgio. 
Ce l'aveva una mia amica, che me ne raccontava meraviglie. Pare sia diverso da tutti gli altri, che la sua delicatezza sia rinomata, che nessuno come lui sappia dare soddisfazioni ad una donna. 
Ma non si può nascondere gli aspetti difficili: una volta alla settimana, o anche meno, è necessario rinnovarlo, per evitare che muoia, rispettando orari, temperature, pesi, e massaggiandolo fino a che comincia a ribollire.
Ho sempre avuto paura di prendermi in casa Giorgio, con una famiglia, un cane, un gatto. Io tendo alla comunità, ma poi sono stanca...
Però ieri non ho resistito.
Ok, dammi Giorgio, le ho detto.
E l'ho portato a casa in un vasetto di vetro. L'ho messo nel forno in un contenitore, e ho dovuto mettermi il promemoria per ricordarmi di ficcarlo in frigo in piena notte, già cominciando a santiare per essermi assunta anche questa gravosa assistenza. Tra l'altro non mi risulta che ci siano pensioni per Giorgi, nelle vacanze estive.

Perché Giorgio è vivo, mica si scherza. Ha tre anni, e spero che con me ne raggiunga molti di più. 

E così inizia la mia avventura col lievito madre.

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