venerdì 23 aprile 2010

Distruggesi


Un problema affittuario di amici mi fa tornare in mente i tempi in cui, studentessa in una città universitaria, cercavo una stanza.
I padroni di case, in quella città, sono estremamente viziati, abituati da anni a sguazzare nel nero (non mi è mai stato proposto un contratto vero in tutti gli anni di studio) e ormai privi della necessaria lucidità circa le richieste che si possono e non si possono fare ad una persona a cui stai chiedendo un mucchio di soldi per un buco.
Più di una volta, telefonando per informazioni a seguito di annunci che sembravano descrivere manieri, mi rispondeva la classica voce da beghina unisex - che poi, chissà perché quella vocetta con cui si tende a identificare l’appassionato acritico delle pratiche religiose richiama spesso alla mente l’atteggiamento che ha l’entusiasta giardiniere dei propri interessi..sarebbe interessante materia di approfondimento – voce che metteva subito in chiaro che quella cifra, normalmente sbalorditiva per un posto in camera tripla con uso cesso, presupponeva alcune regole: settimana corta, vietato invitare chiunque anche solo a bere il caffè, non circolare di notte per i corridoi del condominio, non parcheggiare biciclette per tutto il quartiere, "perché è una casa per bene".
Allora, ragazzina timida e gentile, tacevo e mi defilavo, immaginando che un tale figuro come padrone di casa fosse peggio di una calamità naturale (mi ha graffiato il linoleum! Questo mobile era 20 millimetri a sinistra!), ma ora vorrei chieder loro:

- perché mai confondi un contratto di locazione con un’ammissione magnanima in una comunità per tossicodipendenti, in cui mi salvi gratuitamente da una vita di stenti, ma mi imponi regole stringenti per evitare di ricaderci?
- in cosa dovrei evitare di ricadere?
-cosa diavolo ci fai, tutti i sabati e le domeniche, di una casa abitata da studenti che costringi alla settimana corta? Annusi calzetti sotto i letti? Mangi gli avanzi della pizza?
-cosa mai ti fa pensare che sia “per bene” una casa arredata con gli scarti della tua vita, in cui stipi ragazzi ad ogni angolo per guadagnare migliaia di euro senza pagare le tasse rendendogli la vita un inferno?

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ogni tanto vien facile generalizzare e considerarli tutti uguali.
E allora cerco di fermarmi, e fare un plauso a chi conosco, che non sia immerso in questo ribollente magma nero di perversa e maligna (già quattro aggettivi! E ne metterei ancora perchè non arriva alle dita il termine che cerco...)... ipocrisia! ecco! Ipocrisia!
certo: c'è Marco, lui è onesto. Poi c'è... Marco! Sì, l'ho già detto, Marco è bravo. Costa di più, ma neanche tanto, ma è onesto. Il mio amico Marco. Per fortuna che c'è lui. Già, Marco... Ma c'è solo lui?????????














Sì!

La Cavia ha detto...

Evito i commenti sull'affitto in sé, e il perché mi pare ovvio..
Faccio un commento sulla presunta (ma neanche tanto) comunanza di intenti tra beghini e profittatori immobiliari: che non lo sapete che più è grosso il peccato più grossa è la croce?
E poi a Matteo: checcelopresenti, 'sto Marco?