Con dolore fisico, nei giorni scorsi, mi son dovuta sorbire diversi cortigiani che ripetevano con aria grave che la necessaria sospensione del progetto nucleare era dovuta esclusivamente alla volontà di non lasciare decidere a un referendum (dunque allo stesso popolo pluriosannato in sede elettorale) il destino questo splendido proposito di ampio respiro solo per il contraccolpo emotivo degli accadimenti giapponesi sull'ingenua marmaglia.
Un’ammissione che già di per sé mi lascia sbigottita, pur chiaramente non completamente sincera, visto che il cav. Banana teme l’affluenza alle urne soprattutto per il referendum sul legittimo impedimento, e ancor si chiede perchè le sue priorità non siano quelle del mondo intero.
Dunque, signori:
- Se a seguito dell’esplosione di una bomba in un cinema si riscontra una leggera flessione nelle vendite dei biglietti
- Se a Lampedusa, per l’arrivo di migliaia di persone sui barconi, si registra un calo del turismo
- Se si evita di organizzare gite scolastiche nelle grandi metropoli per generiche minacce terroristiche
- Se gli agenti immobiliari girano in coppia perché un serial killer ne ha presi di mira un paio
Ecco, si può parlare di onda emotiva.
Ma in un Paese ad alto rischio sismico, dove si costruisce troppo spesso con cemento certificato dalla camorra, in cui ci si chiede ancora dove smaltire le scorie della breve esperienza andata, né tra l’altro si è in grado di smaltire le immondizie del quotidiano, se si vuole parlare di contraccolpo emotivo, spero sia almeno servito a mettere in circolo quel paio di neuroni necessari a capire che, il giorno del referendum, sarà necessario fare la fila ai seggi, e anche disegnarci da soli la scheda mancante, se, come troppo spesso, ci scipperanno anche questo atto di democrazia.
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1 commento:
presente al voto!
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