martedì 1 settembre 2009

Spazi bianchi


Dopo l'angoscia da madre inadeguata, da impiegata frustrata, da lettrice rallentata, da donna di casa pressapochista, proprio non mi immaginavo di introdurre nella mia vita anche l'angoscia da post vuoto. Dunque rifiuto l'addebito, e vado a riempire.

Forse il fatto di creare un blog per lasciare traccia di ciò che leggo proprio quando un piccolo vortice di 17 mesi mi risucchia ogni energia, e riduce le pagine lette dell'80% rispetto ai bei tempi, non è proprio un'idea di quelle che emanano luce propria. Però mi fa pensare a qualcosa di positivo, e fa in modo che così io possa lasciare qualcosa da qualche parte dei giorni che vanno e vanno, lasciando solo tanto sonno. Poi, magari, un giorno, tornerò a prendere possesso del mio Libro, senza che mi venga strappato di mano in impeti di gelosia, sempre dal piccolo vortice. E potrò ricordare ciò che mi è passato tra le mani per più di qualche mese.
Forse in questo periodo la vita, un diario forse banale dei tanti via blog, avrà il sopravvento sulla letteratura, ma almeno la cosa rispecchia i miei giorni. E almeno, così, me ne ricorderò.

La prima sera di questo blog c'è stata una magnifica festa di amici cari, con un fisarmonicista le cui note sono emerse a sorpresa dai fitti cespugli del giardino, mentre tutti mangiavano guardandosi intorno per capire.
Ho scoperto che il vociare di venti persone che tentano di sovrapporsi ai tanghi di Piazzolla rappresentano per mio figlio la ninna nanna perfetta. Certo che organizzare il tutto a casa ogni sera impegnerebbe un budget di una certa rilevanza.
Ho infine ascoltato una pubblicità secondo la quale se ti fai fare il fotoalbum delle vacanze te ne regalano un altro: ma di chi? Ma perché?

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