E già il titolo dice tutto quello che ho pensato del libro. Un titolo bello, ma che non comprendo fino in fondo.
Leggendo, normalmente, o mi sento a casa o mi sento sperduta. Ecco, in questo libro non ho mai cessato di sentirmi contemporaneamente in entrambi i modi. Parlano diverse persone, una per capitolo. E ogni tanto ti riesce di fare un collegamento (ma questa è la figlia di quell'altro e la moglie di quello che ha appena parlato). Ma poi il collegamento lo perdi. E fino alla fine non riesci a creare un bell'albero genealogico, come quello che devi appendere alla parete mentre leggi Cent'anni di solitudine. Semplicemente te ne freghi. Perché ogni soliloquio dei protagonisti contiene qualcosa di tuo, che hai provato, che potresti vivere o che avresti sempre voluto dire. Credo possa bastare.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento