Nulla del puerile e dello scontato che spesso sento nella nuova letteratura italiana, che stridono come una forchetta sul piatto, e che sospetto anche nella narrativa straniera, magari calmierato da qualche bravo traduttore, come quando il doppiatore al cinema salva gli attori cani. Quel qualcosa che mi imbarazza da sempre, come fossi io a scrivere, ed altri a commentare abbassando gli occhi per non dirmi in faccia "ma per piacere".
Su ogni pagina posso piacevolmente soffermarmi. A ogni riga posso immaginare, ovunque riconoscermi. O riconoscere qualcosa che nella vita mi ha toccata. Cosa posso desiderare di più?
Ed ecco, letto, subito dopo, un esempio imbarazzante della narrativa di cui sopra, quella della forchetta sul piatto: Sante Roperto, la notte in cui gli animali parlano.
Bah.
Ed ecco, letto, subito dopo, un esempio imbarazzante della narrativa di cui sopra, quella della forchetta sul piatto: Sante Roperto, la notte in cui gli animali parlano.
Bah.
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