............Un fondamentale diritto di libertà del lettore sancito da Pennac mi ispira nel lasciare traccia delle pagine che leggo e di quelle che vivo. Entrambe se ne vanno via troppo in fretta.
Non so se avete
presente Bruce Willis in Pulp fiction, quando si arma in maniera sempre
più sofisticata per la sua vendetta, dal coltellino al kalashnikov.
Questa è
stata più o meno la scena che con nonna D. ho vissuto ieri dal veterinario, per
riuscire a fare le analisi del sangue al suo gatto, operazione tra l'altro inutile, visto che, anche individuata la patologia, sarebbe stato impossibile fargli ingurgitare qualsiasi medicina, quindi tanto vale preservare uno stato di beata ignoranza di uomini e bestie.
Prima
l'ho tenuto fermo per il collo, mentre la dottoressa si avvicinava
fischiettando con la siringa, poi, sono stati aggiunti dei guantoni da
boxe antiunghia, poi è arrivato un altro veterinario, ho visto sfilare una cintura dai pantaloni, e non escludo che ad un certo punto sia intervenuta una ruspa. E niente
analisi del sangue. Ha vinto il gatto.
Da piccola, in ospedale, ho tentato qualcosa di simile, ma hanno vinto loro. E ora sono senza adenoidi.
Philip Roth, La macchia umana. Quest'uomo scrive da dio, non ci son santi, ed è così coinvolgente da non credere, e mi viene quasi da piangere dall'invidia, a pensare come possa allestire un'impalcatura così salda con la storia di una famiglia che alla fine mi pare di conoscere..tutto questo quando non si perde in pagine e pagine di descrizioni leziose con flussi di coscienza eterni a cui sinceramente non credo possa interessarsi assolutamente nessuno, nemmeno chi li produce. Credo che la protagonista l'abbia implorato di smettere, inascoltata. Ebbene, di nuovo ho invocato e usato il diritto del lettore che dà il nome a questo blog. Non è possibile sopportare un parallelismo tra un personaggio e una cornacchia che duri oltre le quattro pagine. Non è possibile. Augh. Gli aye
aye e io - Gerald Durrel è sempre un grande, lo adoro fin da piccina, anche se
forse, cercando i suoi lavori meno noti, il tutto un po’ si ripete, soprattutto
il tipo di umorismo. Insomma, prevenivo le battute. Ma ora so cosa sono gli aye
aye, roba da non sottovalutare.
Arthur Golden, Memorie
di una geisha: di quei libri che da anni guardavo in libreria con la coda dell’occhio,
con la copertina troppo glamour (dio, mi vengono i brividi, a questa parola), e
il preconcetto che i best seller siano tutti del livello letterario di “Confidenze”.
E ora l’ho trovato, per l’incrociarsi di due condizioni: il tentativo
fallitissimo di leggere in spiaggia il kindle, per ovvi motivi di
surriscaldamento/sabbiature, fattori che gli aggeggi elettronici incomprensibilmente non
apprezzano; e un negozietto di libri di seconda mano, già così rovinati e provati
che anche una casuale mareggiata sulle sdraio non ne avrebbe modificato l’aspetto.
Ne sono stata molto contenta, per essermi goduta una storia affascinante, per
avere scoperto cosa sia esattamente una geisha, per il sollievo di non esserlo.
Buon libro formativo.
Patricia Cornwell, L'ultimo Distretto:
nella stessa libreria ho trovato l’ennesimo giallo di kay Scarpetta, in una
condizione tale da stupirsi che non si trovasse in terapia intensiva. La
spiaggia non poteva nuocergli in nessun modo. E me la sono spassata, così, con
leggerezza.Senza assolutamente ricordarmene il titolo, che ho dovuto andare a rivedere. Chissà se è più piacevole essere letta da tutti e ricordata da nessuno, o essere letta da pochi ma ricordata come pietra miliare. Posto che finchè non scrivo non mi accadrà di sicuro nessuna delle due cose, posso farmi un sonnellino.
Nick Hornby, E’
nata una star. E' una cosuccia da poche pagine. Che mestiere, cavolo.
Poche pagine che riescono a farti entrare in una famiglia come fossi una
ragazza alla pari, lasciandoti con tutte le curiosità di chi torna a casa non
sapendone più niente;e non solo, poche pagine per far ridere, e fare confronti
(non di dimensioni!), e pensare. Magnifico Hornby.
Jeffrey Eugenides, Middlesex.
Quando un libro piace a mia madre e piace a mio padre di solito è un ottimo
libro. I due, gran lettori, sono complementari, e quando un romanzo contiene
ciò di cui hanno bisogno entrambi, esso è completo. E godibile. E infatti, mi è
piaciuto moltissimo, fino a chiedermi cosa diavolo io stessi aspettando a
leggerlo. La cosa curiosa è che, espresso ai genitori il mio entusiasmo,
nessuno dei due ricordava assolutamente il romanzo, che pure ha una trama
abbastanza singolare.E, mi pareva, indimenticabile...
-->Mi dice dideltaindelta che spesso vede morire blog
anche carini, che all'improvviso sembrano risorgere con struggenti post del tono: scusate, non ho più tempo,
giuro che tornerò a scrivere, e poi la fiammella si spegne tra fantastilioni di
parole del web. Ebbene: non scriverò niente di simile, per scaramanzia, e le
alternative sono due: morire in silenzio oppure ricominciare a scrivere di
buona lena, sperando di avere qualcosa da dire.
"Si legge non tanto per imparare, allora, nè in fondo per essere intrattenuti in modo intelligente: lo si fa per lasciare che quella prosa scorra su certe personali stanchezze, o sconfitte, o disfatte, e ne lenisca il bruciore, sciacquando via lo sporco della ferita. Così si legge per il puro piacere della lettura - e per salvarsi". Alessandro Baricco
La verità, in sostanza, è che per quanto concerne la lettura quello che cambia sono solo gli strumenti. L’atto di tradurre in parole le nostre emozioni più profonde e le nostre paure più segrete, di soccorrere l’esperienza, di rendere presente il parlante che non è lì e neppure ci parla, è rimasto immutabile dai tempi dei primi lettori in sumero. Alberto Manguel
La letteratura può spiegarvi cos'è la vita, ma non vi spiegherà mai come si fa a uscirne. Katagiri Roshi
La scienza trova la verità, va bene, ma devi ammettere che la letteratura aiuta a sopportarla. Marco Malvaldi
Scrivo, così capisco quello che penso. Flannery O' Connor
Ciascuno di voi ha soltanto una storia. Scriverete la vostra unica storia in molti modi diversi. Non state mai a preoccuparvi, per la storia. Tanto ne avete una sola. Elizabeth Strout
Quando l'artista ha esaurito i suoi materiali, quando la sua fantasia non dipinge più, la mente non concepisce più pensieri, e i libri gli sono di noia - gli rimane sempre una risorsa, vivere. Ralph Waldo Emerson
Il non leggente oggi non ha attenuanti, c’è immensa offerta a basso costo. Il non leggente si danneggia da solo, mettendo il lettore assiduo in una posizione di vantaggio per uso di linguaggio e per miglioramento del suo sistema immunitario contro le falsificazioni. Rimedio è informare il cittadino non leggente della sua condizione di vulnerabilità civile. Erri de Luca
Quando si diventa adulti, e famiglia, è impegnativo e affascinante tentare di abitare comodamente questo nuovo sè lasciando intatto il nocciolo che da qualche parte rimane a definirci. Il mio ha bisogno di nutrimento costante: nella musica, nella cucina, nelle strade del mondo e nella lettura, per concorrere a comporre una vita degna.