mercoledì 1 giugno 2016

La rivoluzione delle categorie - e i loro limiti

Da anni mi trascino dietro una nebulosa teoria che concerne la catalogazione degli uomini in quattro categorie.
Solo che è una teoria fatta di sensazioni, e di continui cambiamenti, dato che spesso non ricordo a quale tipologia corrisponda quale comportamento. Accenno qualcosa al mio interlocutore del momento, e pare anche interessato, ma subito mi spengo, conscia di non essere in grado di sostenere riscontri scientifici e peer review necessari alla pubblicazione su Nature.
Dunque, mi son detta, perché non fissare in questo luogo le poche evidenze che ho incontrato sulla via?
Magari così io per prima riesco a ricucire i capi della questione, dandole una forma atta ad essere esposta almeno su un tazebao.
Doverosa premessa: mi riferisco esclusivamente agli uomini eterosessuali, dato che la teoria intende rifarsi ad esperienze che tipicamente una donna vive con questi ultimi.

Gli uomini sono assoggettabili a 4 categorie:

1. uomo - uomo - uomo
2. uomo - donna - uomo
3. uomo - uomo - donna
4. uomo - donna - donna

Possiamo notare che la prima specifica "uomo" riguarda tutte e 4 le categorie. Essa infatti si riferisce al solo dato anatomico  e strutturale che determina la differenza biologica del maschio dalla femmina. Potrei dunque eliminare il primo termine, direte, essendo esso comune a tutti i soggetti interessati. No, rispondo, perché la piacevolezza dell'enunciazione, in senso sonoro, surclassa ogni necessità scientifica, dato che io fondamentalmente sono un cartone animato. Va da sè, mi disegnano così.

L'uomo - uomo - uomo trasuda testosterone. Lo fa quando corre, quando si siede a gambe larghe perfino nel caso indossi un kilt scozzese (cosa per cui dovrebbero pagarlo profumatamente). Lo fa quando risponde a monosillabi dovesse descrivere la sua vita intera, o quando cammina lanciando in avanti gli stinchi come se le ginocchia fossero programmate per ruotare di 180 gradi. Egli esprime i suoi bisogni mugugnando. Se costretto a fare shopping, si accascia all'entrata dei negozi tenendosi la testa tra le mani, sperando in cuor suo di aprire gli occhi e non trovar più davanti a sè quello scenario catastrofico. Non ha il minimo contatto con le sue emozioni: ha dentro di sé un po'di roba che non sa classificare, quindi semplicemente se ne frega, lasciando ad altri(e) la soluzione del mistero di cosa mai pensi o voglia, a meno che non si tratti di una birra. Se ci prova con una donna sussurra una quantità di cose che sarebbe stato meglio tacere, ritenendoli complimenti, qualche mezza volgarità che gli ha suggerito un amico spiritoso, e confida che lei si accontenti dei feromoni grossi come monadi di Spinoza (o meglio, come io le immagino, mi rendo conto) che le percuotono il capo ripetutamente mentre lui l'abbraccia.
Il suo ambiente ideale è l'attesa notturna di un agguato al passo del coyote, con una bottiglia di rum e un compagno possibilmente altrettanto laconico. Fare un regalo all'uomo-uomo-uomo è assolutamente impossibile. Rinunciate in partenza.

L'uomo-donna-donna è solo biologicamente uomo. Per il resto, si siede accavallando le gambe, parla quanto nessuna donna sarebbe in grado di fare, sia quanto alle parole al minuto che quanto all'argomento, dato che  parla esclusivamente di sé stesso, e lascia all'interlocutore uno spazio così minimo da rendere vano ogni intervento. Adora girare a negozi, nota gli orecchini nuovi di un'amica, ed esprime perfino un parere sull'abbinamento con la borsa. Se vuole provarci con una donna tenta di stordirla a chiacchiere per deprimerne ogni istinto difensivo. Al passo del coyote dovrebbero sparargli per evitare di essere scoperti. Fare un regalo a un uomo-donna-donna è come bere un bicchiere d'acqua, e se ne trae soddisfazione infinita, per l'entusiasmo con cui lo accetta, e ne parla per gli anni a venire.

L'uomo-donna-uomo contiene generosamente in sè tutte le fragilità di un uomo e tutte quelle di una donna. E' contemporaneamente laconico e inconsciamente logorroico, prepara le valigie in diciotto ore di insicurezza, e non gli sembra mai di aver partorito il bagaglio perfetto, terrorizzato che l'unica Polo che non ha con sè sia quella necessaria in quella occasione, senza accorgersi che i vestiti che porta sono tutti uguali come quelli dell'armadio di Paperino. Prova un insieme infinito di emozioni accavallate che semplicemente lo possiedono, lo sovrastano, e non applica la minima energia nel tentare di domarle. Cucina pensando di raggiungere vette inarrivabili, ma ritiene che ognuno abbia diritto ad uno sguattero personale per raschiare i pentoloni incrostati di risotto. Fa le pulizie a casa, ma così nel particolare, togliendo con le unghie lo sporco dalle fughe delle piastrelle, da risultarne nauseato e non toccare più uno straccio per i mesi seguenti. Al passo del coyote si ucciderebbe da solo pulendo il Winchester. Trova le donne superficiali e non abbastanza concentrate sulla natura del problema, senza rendersi conto che il problema è lui. Fargli un regalo non ha senso, tanto non è mai contento di nulla, nemmeno di quello che si regala da solo.

L'uomo-uomo-donna ha in sè il germe di tutto quanto c'è di meglio nell'uomo e nella donna. Sussurra parole che da tutta la vita stiamo aspettando, ti fa sentire il centro di ogni pensiero, mostra di apprezzare ogni difetto, sceglie di accompagnarti al cinema al posto di accompagnare il divano in un pisolo, ride coi tuoi amici e li entusiasma, apprezza qualsiasi cosa tu riesca a produrre con una padella antiaderente. Sa alla perfezione
quando hai bisogno di protezione e quando vuoi dimostrare qualcosa al mondo. Al passo del coyote starebbe con te a insegnarti a sparare ridacchiando e sfiorandoti nel buio. Fargli un regalo è sempre entusiasmante, perché l'adora semplicemente in quanto viene da te.
E più scrivo più mi rendo conto del bug del mio gioco delle categorie: il quarto tipo è l'amore.

1 commento:

Anonimo ha detto...

molto interessante! mi riprometto di approfondire