lunedì 2 novembre 2009

Le preferenze del G8


Anche il secondo sondaggio di questo blog è terminato.
Avevo dato la possibilità, agli otto fortunati prescelti per votare, che chiamerò G8 (sì, perché io faccio sondaggi ad personam, non certo per conoscere la volontà popolare; molti ambirebbero ad entrare nella stanza dei bottoni), di scegliere il genere letterario a cui più si dedicano.
Il fatto di poter rispondere anche con più indicazioni fa sì che le risposte non siano otto, ma 14, e voi direte: grazie al ca. E’ che tutto questo lo sto dicendo a me, perché, nella mia totale ignoranza del mondo della statistica, questo fatto mi mette in serio imbarazzo quanto all’analisi dei dati.

Vediamo tirare le somme comunque: al G8 piacciono i gialli in modo particolare (5), amano abbastanza i classici (4, ma non so se nell’accezione “romanzo dell’800” o “figata universale”), guardano i saggi con una qualche curiosità (3) anche se poi non li finiscono mai, leggono ogni qualche tempo il risvolto di copertina di un racconto (1) o di un romanzo moderno (1), giusto per saper commentare qualcosa di generico al ristorante.
Se questo corrisponda alle preferenze che gli editori riscontrano in base alle vendite in tutto il Paese, non lo so. Farò una pivot.

7 commenti:

Antonio ha detto...

Azz! Immerso nei miei software che finalmente cominciano a funzionare, mi è sfuggito il sondaggio! A beneficio di inventario, ti comunico le mie preferenze: "Romanzi moderni" e "Racconti".

NEF ha detto...

Do'h, ecco che il romanzo moderno e il racconto tentano un escalation, peccato che siamo fuori tempo massimo...

Anonimo ha detto...

Wodehouse, La Conquista di Londra; tra i tre-quattro libri dell'autore che avevo trovato nello scaffale della Biblioteca, ritenni di sorteggiarlo, non potendo discernere, data l'ignoranza.
ho letto con grande curiosità il romanzo in due o tre serate, usando tutto il tempo disponibile. è passato un po' di tempo , forse un mese e l'avevo quasi dimenticato ma questo blog me l'ha rievocato. Devo dire che non ricordo granchè adesso ma ricordo la sensazione che ho avuto durante la lettura. Mi aspettavo qualcosa che non ho trovato e ho scoperto qualcosa che non pensavo di trovare. Paradossale e fantasioso certamente, divertente ed esilarante direi di no. Ho citato due pregi e due difetti, per così dire e per fare tre a due aggiungo che è avvincente e quindi supera l'esame. Ma io sono un lettore acerbo in fatto di humour, mi sto timidamente accostando al genere e quindi il mio giudizio è scarsamente significativo.

Anonimo ha detto...

che fatica che ho fatto per far passare il mio commento su queste forche caudine!!!!ammesso che ora ci riesca con questa postilla!

Anonimo ha detto...

passata!!!!!

Anonimo ha detto...

ho quasi imparato, la mia autostima sta crescendo

NEF ha detto...

Meno male che l'autostima cala di mattina e sale di sera, altrimenti saremmo tutti in pochi giorni seduti per terra a sgranare collane di perline..Quanto a Wodehouse, quando ti sentirai pronto ti presterò il suo meglio (tutti gli artisti hanno il loro meglio, e meritano che lo estraiamo dall'opera omnia, e tutti gli artisti dovrebbero smettere quando il loro peggio si allontana troppo dal loro meglio, ma non vogliono accorgersene, avete capito, Lucio Dalla, Woody Allen, Paolo Conte??) per vedere se riusciamo a trovare l'esilarante in mezzo al fantasioso.