lunedì 2 agosto 2010

Discovery channel


L’artigiano è un’essenza volatile, ora sfuggente, ora pressante.
Quando si tratta di rapporti sociali, predilige senza esitazione esternare le sue ragioni con esemplari maschili d’umanità, disponendo di un particolare ormone che rende invisibile e inudibile qualsiasi intervento femminile, dovesse pur consistere in un: “attento al cornicione!

L’attesa dell’artigiano è un’operazione molto lunga e dolorosa.
La prima attesa riguarda il sopralluogo. Anche se l’artigiano viene chiamato al cellulare dieci minuti prima dell’appuntamento per confermare, egli troverà il modo di arrivare in ritardo. Appena giunto al luogo dell’appuntamento, che normalmente coincide con la sede del lavoro da fare, l’artigiano comincia a scuotere la testa come un insegnante davanti ad un alunno castrone: non ci siamo. Sta guardando solo le pareti esterne di una casa, che assomiglia a tante altre case, le quali possiedono di regola un impianto elettrico/idraulico/termico/antifurto/telefonico, ma lui ritiene che il proprietario gli stia proponendo qualcosa di sovrumano, o lo voglia prendere in giro. Quando poi entra in casa, l’occhio clinico dell’artigiano esprime i seguenti messaggi:
che cesso un mio lavoro qui è come perle ai porci ma cosa mi stanno chiedendo? Poveretti, in che disastro si stanno imbarcando
E la testa continua a ondeggiare, pur senza mai svitarsi, accompagnata da schiocchi della lingua sul palato, mugugni, sospiri.
L’artigiano non ha senso dell’umorismo.
Proprio lì, vorreste una luce? Dice indicando un soffitto da cui pende un vecchio lampadario che tutt’ora si accende producendo lieve bagliore da cimitero tra orrendi svolazzi da finto-Murano, senza sapere di agire da decenni contro natura.
Ma non posso mica tagliarvi tutti i muri per portare l’antenna in quel posto! Ammette sconcertato indicando l’angolo che l’artigiano precedente aveva individuato come ideale per la televisione.
Avete mai pensato a un controsoffitto? Secerne con finta affabilità, per convincerci di star facendo l’impossibile per venirci incontro in questa situazione impossibile.

La seconda attesa è più rapida, ma più dolorosa: potrebbe farci un preventivo di massima, in base a quello che ha visto?
Silenzio.
Eeeeh.
Silenzio.
Non è mica facile.
Mai avremmo pensato fosse facile, dopo una visita tanto accurata di ogni metastasi di questi muri comprati ad un prezzo che ormai ci si vergogna anche solo a pensare.

La terza attesa è quella del preventivo vero. L’attesa di una telefonata da cui dipende il tenore di vita familiare dei prossimi dieci anni. Normalmente si conclude con la valutazione di vendere tutto e andare a vivere in auto.

Ora: Artigiani! In questi tempi chiunque ci chieda soldi, a qualsiasi titolo, ci sfianca infinitamente. Ci sfianca il povero immigrato con i suoi accendini; il professionista con questo modo folle di dare valore alle ore del suo tempo, così diverso dal valore che dà al tuo mentre aspetti in corridoio; le televendite di roba inutile del rappresentante col sorrisone che ci propone un materasso per il triplo del suo prezzo mentre una valletta seminuda accarezza lenzuola raccapriccianti nemmeno fosse Irina Palm. Ma dover dare soldi a chi si propone con una verve da pompe funebri (ah, signora mia), un entusiasmo da ambasciatore della tragedia greca (oh sire, tu non conosci la gravità dei tuoi mali!) e una severità da maestro pre- Montessori con la bacchetta di legno, è oltremodo fastidioso, tanto da rimpiangere quella sacra tradizione ottomana che prevedeva di chiudere tutti gli artigiani in un sacco di iuta e gettarli nel Bosforo.

E qui, fossi benestante, il maggiordomo mi interromperebbe cortesemente:
- le odalische, signora, non gli artigiani.

1 commento:

Antonio ha detto...

Artigiani: se li conosci, li eviti!

Propongo di cambiare artigiano o di "importare" quello che vi sistemò ottimamente la vecchia casa...
Mi ricordo ancora quando dovetti litigare coll'artigiano dei miei perché pretendevo la presa tedesca in bagno (per il phon) e 6 prese vicino al televisore "manco fosse una centrale elettrica!" (sue parole). Per la cronaca, dopo 10 anni alle 6 prese si è aggiunta anche una ciabatta...
Fatevi coraggio e se c'è da menar mani, chiamate pure! ;-)