venerdì 27 maggio 2011

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra

La buona dose di masochismo indispensabile ad essere di sinistra, già di per sé in termini ideologici, imponendosi di cercare di scegliere scomodamente il noi al posto dell’io, si manifesta prepotentemente nelle varie manifestazioni convivial-culturali a cui si partecipa negli anni con immutato entusiasmo.
Non ricordo di aver mai potuto assistere a discorsi o comizi senza che i microfoni prendessero il potere fischiando improperi ai nostri timpani provati; ricordo numerosissime grigliate con attese di ore in fila sotto il sole per l’incompetenza del ristoratore, o per problemi organizzativi. Ricordo concerti saltati, mense discutibili, bonghisti che occupano campeggi suonando la notte intera approfittando bassamente, e a ragione, della leggendaria tolleranza degli antifascisti, che non avrebbero osato scacciarli a calci nel culo.
Ebbene. La cosa assolutamente entusiasmante è la resistenza, la serenità, la convinzione con cui, senza eccezioni nella mia esperienza, tutti questi ostacoli vengono affrontati dagli avventori, dai volontari, dagli ospiti, che sentono come un sol uomo come sia importante sopportare i disagi per trovarsi tutti insieme a sostenere qualcosa, e tutto questo nonostante profonde delusioni e tempi difficili.
Bisogna anche ammettere che il livello cultural-intellettuale degli artisti che presenziano a queste farraginose manifestazioni è spesso tale da meritare un rispettoso silenzio, anche per il privilegio di goderne spesso, e pure gratuitamente.
Leggere che ieri, al ridicolo concerto per la Moratti, non appena Gigi D’Alessio Cuordileone si è defilato per presunte minacce metà della platea si è messa a gridare insulti e a inneggiare a Pisapia, mi sembra dimostrazione scientifica del detto per cui quel che si semina si raccoglie.

PS: aggiungo a futura memoria l'osservazione di Michele Serra, che ha assistito ad entrambi i concerti milanesi, per Pisapia e per la Moratti, scrivendo che la differenza essenziale consisteva nel fatto che il concerto per Pisapia è stato caratterizzato da numerose partecipazioni tutte gratuite, mentra quello per la Moratti erano tutti scritturati, compresa parte del pubblico, che nel pomeriggio è stata disposta lungo la piazza e guidata negli applausi come a Canale 5 (cosa tra l'altro necessaria: dato il livello delle esibizioni, era assolutamente necessario che qualcuno indicasse se e quando applaudire)

1 commento:

deltia ha detto...

Uno dei motivi per cui vale la pena iscriversi a facebook: leggere la valanga di insulti che ha travolto la pagina di Gigi d'Alessio all'annuncio del suo concerto pro-Moratti.
Quei commenti mi ridanno fiducia nell'intelligenza del genere umano