mercoledì 18 maggio 2011

Nuova mission: ridare senso ai numeri

Verdini (PDL): il risultato, a Milano, è esattamente corrispondente a quanto ipotizzato, solo invertito.

Sussurrando, coi piedi di piombo, il cuore in mano e i polsini sporchi di sangue, lo sguardo basso di chi non osa più sperare, il carro davanti ai buoi, insomma con l’atteggiamento sfuggente che assumo ad ogni cautamente buona notizia elettorale temendo che mi dicano che era tutto uno scherzo, questa improvvisa flebile presa di coscienza nazionale, mi sembra che urga qualche precisazione circa l’eccezionale uscita di Verdini che ho riportato sopra:
Se, per esempio, vai a fare la spesa e spendi 37 euro, oppure se vai a fare la spesa e ti restano in conto 37 euro, giuro che non è la stessa cosa.
Se, ipotizziamo, vieni rinviato a giudizio e poi assolto, oppure se te ne puoi andare perché il reato è prescritto, non è la stessa cosa.
Se, mettiamo, annulli il debito di un paese che sarebbe affluito alle casse pubbliche al fine di veder favoriti gli affari tuoi, non è una partita di giro.
Se, invento, paghi stipendi pubblici a servi che portano il caffè a te, non tornano, i conti.
Se i numeri elettorali previsti vengono rispettati, ma invertiti, piano piano ti sarà un pochino più difficile uscir prescritto, procurarti servi a spese altrui, avere il permesso di costruirti ville orrende.
Per trovarti con 37 euro nel conto, invece, credo dovremo aspettare l’eternità.

PS: per restare in argomento numeri, mi divertono pazzamente i 36 voti milanesi alla Vanoni: credo che anch'io, che a Milano conosco solo un'amica di mia madre, ne avrei presi di più. Che la gente sia stufa?

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