venerdì 5 marzo 2010

All'asilo dei grandi


Riunione con la pedagogista all’asilo nido, campionario di varia umanità.
C’è la mamma perfettamente pettinata e truccata, che ha aspettato i due anni per portare la figlia al nido, pagandosi la baby sitter, e io penso che per me sarebbe molto più inquietante lasciare Babi con una sola estranea, invece che con un’allegra brigata di estranei.
C’è un padre che si distrae, e poi all’improvviso interrompe una madre mai vista che raccontava abituali attacchi isterici sul seggiolone: “ma sta parlando di mia figlia”?
C’è la mamma che viene costantemente respinta dalla figlia, che vuole solo ed esclusivamente il papà in mimetica, e lui ci gioca abbondantemente, facendo coalizione con la piccola. Sarà il fascino della divisa?
C’è la mamma inorridita dal nostro lassismo di genitori che lasciano libero accesso a cassetti e armadi della cucina: sua figlia mai ci si è avvicinata, e mai ci si avvicinerà, trovando, immagino, grande difficoltà a vent’anni a distinguere un setaccio da un imbuto.
C’è un papà che consiglia una madre che raccoglie tutto il giorno oggetti scagliati a terra dalla creatura: ha mai provato a dargli dei soldi?
C’è una madre che riesce a mettere a letto il secondogenito solo arrabbiandosi fino a farsi paura da sola.
C’è una mamma incinta che non riesce a convincere il primogenito a liberare la culla del fratello in arrivo.
C’è la mamma che, ligia a quanto prevedono i libri di pedagogia, fissa ampi fogli sul pavimento per dar sfogo alla fantasia del rampollo, e poi si trova i fogli accuratamente piegati, lo scotch che li fermava tutto in bocca del suddetto, e il parquet di un grazioso verde fosforescente.

E poi c’è una mamma appartata, con l’aspetto di una persona appena uscita a fatica da un robot aspirapolvere a seguito di un incidente domestico, che tace. E alla fine viene interpellata.
Sono la mamma di un bambino di tre anni. Non dorme dalla nascita. Una notte ho contato 36 risvegli. Una notte mi ha rotto il naso cadendomi addosso. Il sonnifero non ha nessun effetto, nemmeno le visite in ospedale. A volte si sveglia ogni mezz’ora, a volte resta sveglio per 5 ore di seguito. E la mattina è allegro, sveglio e vivace. Il pomeriggio, lui, recupera con perfino tre quarti d’ora di sonno. Io no.

Silenzio palpabile. Totale assenza di consigli; nei visi un misto di angoscia, pena e sollievo per avere bambini che si limitano a strepitare e lanciare oggetti scrivendo sui muri. Poi qualcuno riprende con i problemi normali, e la mamma stropicciata si rimette nell’angolo ad aspettare la sera.

Nessun commento: