venerdì 18 marzo 2011

A scuola di orto / 2


Nonostante la varicella di Babi, che mi ha tenuta per l’ennesima volta in uno stato di grazia casalingo, lontano dall’antro lavorativo della Bestia, mercoledì sera ero puntuale a lezione di orto. Se la mia speranza era di essere presa per mano e condotta passo passo, settimana per settimana, nell’allestimento di un piccolo paradiso (ecco, cara, qui pianta due semi per buchino, e mettici vicino il prezzemolo, vedrai che scorrerà amore; siete tutti pronti? Domani sarchiamo!), devo ricredermi.
- Cosa sono queste larve nauseanti che sto estraendo dalla borsetta di Gucci?
- Ho trovato dei buchini a forma di cuore sulle foglie delle patate.
- E non è niente, le mie patate erano a forma di stella cometa..
- Quando concimare i meloni?
- Che fare per avere zucche da concorso?
- Peronospora? Ce l’ho. - Ma non hai ancora ortaggi. - Comunque ho la peronospora.
- Quando devo raccogliere le melanzane?
- Se ci va tutto a puttane, lei vende i suoi ortaggi?

Angosciata come sul lettino dello psicoanalista allo scadere del tempo concesso, ho alzato la mano dichiarandomi nel panico. “Io ho messo il letame maturo e ho piantato i miei piselli. La prego, mi dia i compiti per casa!”
Ora so.
Appena si asciuga il terreno (non toccate il terreno bagnato! Andate a giocare a carte! E così mi tocca imparare la briscola, cosa non si fa per due zucchine) spargerò solfato di potassio magnesiaco a piene mani, e poi insalate da taglio a tanfon!

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