giovedì 3 novembre 2016

Eccomi

Il titolo del libro corrisponde al significato del mio rientro.
I libri di Foer mi danno sempre la stessa sensazione: iniziano col botto, decine di citazioni eccezionali, momenti in cui devo interrompere la lettura per l'emozione di vedermi a mia volta letta dentro, come in uno specchio di metalettura.
Poi inizia a protrarsi. Poi non non accenna a smettere.
Poi ci sarebbe la fine, ma lui prosegue, un po' come il vecchio Tolstoj, che non si accorge della morte dell'eroina se non dopo altre trecento pagine.
Poi immagino la moglie che gli dice: "esci da questa stanza! Falla finita! C'è il tucano da portare dal veterinario!"
Ma lui nulla, imperterrito. 
E noi a leggere. Poi, all'improvviso, dopo una decina di finali, qualche forza misteriosa riesce a strapparlo dalle sudate carte e ad ammucchiare tutto correndo dall'editore che da giorni attende con le rotative surriscaldate. 
In ogni caso mi rimarrà nel cuore per questo inizio esplosivo in cui ho trovato così tanto di me da rabbrividire, e per quel senso di coltissimo irrisolto nella Weltanschauung che spesso gli autori ebrei regalano a piene mani.

6 commenti:

gino ha detto...

Quando mi affaccio al tuo blog, tra le altre, ho questa sensazione: una sorta di constatazione di quanto sia frustrante il momento della scelta di quale libro leggere, perché questa scelta comporta l'esclusione dolorosa di altri libri (alle volte io ne ho tre quattro e anche di più, alla volta, che vengono abbandonati nelle varie postazioni di lettura

gino ha detto...

E quindi uno scopre che ci sono autori che non conosce, oppure altro che non ha mai deciso di voler conoscere, ECC. Resta insomma, una sorta di rammarico

gino ha detto...

Domanda: cosa comporta dal punto di vista del rischio di inondare la rete con le corbellerie che scrivo, quel coso che appare accanto al mio nome in questi miei commenti, quel coso originato dalle procedure richiestemi per poter scrivere sul tuo blog

gino ha detto...

Intendo dire quella specie di b, segno che sono riuscito nell'impresa informatica che ostacolava la mia volontà di intervenire

gino ha detto...

Capisci la paura dell'ignorante che teme che i suoi deliri divertano il mondo intero che sta incollato perennemente su questi infernali congegni

NEF ha detto...

B non credo significhi altro che il fatto che per commentare tu abbia scelto di loggarti attraverso l'account google, non credo abbia strascichi, a parte naturalmente il permanere in rete aperta al pubblico del tuo commento. E la mia sempiterna gratitudine nel vedere qualcuno che partecipa alle mie riflessioni.
Quanto al succo di quanto dici, ecco che ci scrivo un post, invece di rispondere qui