giovedì 24 novembre 2016

Una spola di filo blu

Ehm. Sarò breve. Disse estraendo un fascicolo di 98 pagine da sotto l'ascella. 
Davvero non so che dire. Sto cercando invano qualcosa da dire. Sto...
Ann Tyler mi piace. Turista per caso l'adoro. Ma qui non rimane molto, e non so davvero quale sia il problema. I personaggi sono come di consueto delineati con acume, le situazioni non annoiano, ho proseguito la lettura fino alla fine con sufficiente curiosità. Ma senza innamorarmi e senza avere il bisogno di ripensarci alla fine.
Unico momento che mi ha particolarmente colpita: la madre di famiglia che descrive a una ragazza la sua storia matrimoniale come il frutto di un colpo di fulmine reciproco e di un amore infinito e immutato nelle decine di anni trascorsi. E poi, in un capitolo successivo, si racconta la storia effettiva, e si scopre che il marito, in realtà, non l'ha amata un solo giorno, ed è passato da curiosità sessuale, a disinteresse a odio assoluto, ad affettuosa rassegnazione. Per tutte quelle decine di anni. Fa mancare il fiato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao, scusa, questa è solo una prova,