sabato 26 novembre 2016

Notti in bianco, baci a colazione

Non so che faccia possa avere l'editor che ha suggerito questo titolo. O forse l'ha fatto lo stesso Bussola, dopo alcune notti passate con la figlia minore febbricitante sullo stomaco. Roba che ci si avvicina al libraio per conoscerne la collocazione, dopo aver cercato disperatamente di far da sè, e si sussurra il titolo come si confida al farmacista di avere le creste di gallo (se poi il farmacista ti guarda in testa e dice: Non mi pare, beh, quella è un'altra storia).
Ed è vero che questo libro viene da un blog, e la cosa un po' si sente e un po' lo limita.
Ma mi è piaciuto, mi ha fatta ridere con la voce: "ah ah ah", e perfino piangere in un paio di casi. Condivido ciò che pensa, tanto da sentirlo un po' mio, capisco a fondo molte sue posizioni, e non mi sono annoiata mai. Un po' di invidia per la lucida consapevolezza dell'importanza del ruolo paterno, quando io mi sento ancora incapace di riconoscere appieno la bellezza del tempo che non tornerà nella vita di un genitore. 


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