lunedì 20 dicembre 2010

Ho sempre amato, astrattamente, alberi di natale estremamente sobri, mono- o bicolori, freddi come argento e azzurro o fintamente caldi come rosso e bianco. Ma quando tentavo di realizzarli, non mi piacevano mai. I miei alberi di natale mi hanno sempre lasciata perplessa. Quest’anno ho preso tutto quanto, in casa, avesse un cordino in cima, e l’ho messo sull’albero per fare felice Babi. Mi ritrovo con babbi natale, pecore, cavalli, renne di panno, e lucine che sono state lasciate libere di lampeggiare in quel modo squillante e inutile. E per la prima volta sono contenta di una mia realizzazione natalizia. E’ un albero parlante, sbracato, non mi soprenderei di trovarlo con una birra che discute amabilmente con Pantacollant. E’ praticamente una bocca in più da sfamare, fino a gennaio.


Qualcosa ha interrotto quell’eterno ciclo sfortunato che mi perseguita, e che quelli che mi stanno vicino prima negano, poi ammettono: la mia presenza ha sempre impedito la caduta della neve. Se mi trovavo nella città in cui studiavo, nevicava nella città dove son nata, e viceversa. Se per caso nevicava in entrambe, io ero in treno tra le due. Se andavo in montagna, mandavo in rovina decine di strutture ricettive, se seguivo una tormenta, quella si spostava oltre le Alpi a tempestare città straniere. La gente mi telefonava: hai visto che oggi finalmente nevica, che la tua maledizione è finita? Sì, peccato che io mi trovi a Algeri. Davanti ad una così crudele evidenza, mi era stato consigliato di offrire i miei servizi ai Comuni per i quali la neve rappresentasse un fenomeno particolarmente nocivo, trasformando la sfiga in business: mi offrono una camera all’Hilton, e io garantisco strade pulite per il weekend.

Venerdì è nevicato di nuovo, per tante e tante ore, senza piogge schifose, senza interruzioni deludenti. Unico oggetto sacrificale, per ottenere tale benedizione, è stato il telefono di Marito, che, scivolato da una tasca durante un lavoro di vanga, verrà rinvenuto in cortile solo al disgelo, tra le mani di un pinguino.

Dalla finestra, notte
Dalla finestra, giorno

1 commento:

Antonio ha detto...

Sono felice che la "maledizione" sia finita e che abbia fatto finalmente tanta neve in tua presenza! Nonostante io debba fare più di 20 km in corriera per andare al lavoro, sono sempre felice quando nevica, nonostante i disagi!