martedì 19 febbraio 2013

La prova del cuoco

I nostri figli, qui nella frazione dal nome animale del paese dal nome celtico che abitiamo, hanno la fortuna di frequentare un asilo circondato da un parco ampio e allegro, costellato di strani esperimenti scientifici invece che da più banali ma desiati scivoli, e solcato da un torrente dove anatre e oche nuotano in pace. Questo bucolico quadro permette alle mamme di perdersi in chiacchiere mentre i pupi si azzuffano sull' erba, e di dar fondo alle scorte di pane vecchio con la scusa di sfamare i graziosi pennuti. Ieri la madre di D. ha affidato ai nostri figli zoccoletti e mantovane attempate da sbriciolare sul ponticello, e poi ci siamo messe a parlare. Solo dopo un po' abbiamo trovato i nostri bambini che si ingozzavano di pane con la stessa commovente virulenza dei documentari sulla fame nel mondo, per poi pregare noi madri di imparare a cucinare a casa la stessa gustosa ricetta della mamma di D.
Ora, omettendo la preoccupazione di breve durata su cosa mai mangino all'asilo per avere un tale compulsivo appetito, e omettendo la silenziosa imprecazione dovuta alle fatiche quotidiane per inventare pietanze che Babi non disdegni risentito, devo ammettere che ieri noi madri ci siamo permesse di dimenticare la regola d'oro di SOS tata che vieta l'uso dell'ironia, e abbiamo a lungo riso della ricetta del pan vecchio alle spalle dei nostri figli. Catartico.



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