martedì 5 febbraio 2013

Metodo per elevarsi

Domenica, gasata oltre ogni misura per aver raggiunto, nella mia neo attività di corridore, traguardi insperati quanto ridicoli per qualsiasi sportivo con un barlume di serietà, ho stanato in soffitta i vecchi pattini in linea, ho munito Babi di bicicletta, e così bardati abbiamo raggiunto il parco del paese, distanziando Marito appiedato che, saggiamente, trasportava le mie scarpe perchè non si sa mai. Avevo previsto di poter cadere malamente sulle ginocchia prive di protezioni, di tramortirmi di stanchezza, di non essere più capace di equilibrio, ma proprio non quello che è in effetti accaduto: la gomma attempata delle ruote si è fusa con l'asfalto, fino ad aumentarne il diametro in maniera sproporzionata (ma pari per ogni ruota, tanto da conferirmi una certa statura), così da rendere ogni scivolata più gravosa, come se cercassero di murarmi lentamente in un cantiere a seguito di uno sgarro, ma senza farmene rendere conto fino all'ultimo per evitarmi di soffrire inutilmente. Ho tolto i pattini appena in tempo per evitare di doverli abbandonare in piazza, curioso monumento alla modernità, anche se, visto il prezzo di otto ruote nuove, non sarebbe stata una cattiva idea farne un uso da arredo urbano.

2 commenti:

Matteo ha detto...

Quanto avrei voluto esserci!!!

E' stato decisamente piacevole aprir questa pagina che non frequentavo da un po'. e trovare nuovi scritti (io ora qui ci metterei un'emoticon, ma so che non le ami, o non le capisci, e così te la lascio intuire).

NEF ha detto...

Il rapporto con gli amici che mi leggono è l'effetto più bello del blog, soprattutto se mi vogliono tanto bene da trattenere emoticon!