venerdì 9 dicembre 2011

Il perchè del silenzio

ACHTUNG: DA QUESTO MOMENTO IL BLOG RIAPRE I BATTENTI, E PUBBLICHERO' DI SEGUITO ALCUNI POST SCRITTI SU WORD NEI GIORNI DI MALINCONICA ASSENZA.
LA COSA PIU' DIVERTENTE E' CHE IL VECCHIO INDIRIZZO DEL BLOG RIMANDA AL NUOVO SENZA FALLO, DUNQUE QUESTO SILENZIO, TUTTO QUESTO CASINO NON SONO SERVITI A UNA BENEAMATA CIPPA, SE NON AD ALIMENTARE LA MIA NOSTALGIA.

Ho dovuto oscurare il blog perché il Marchese de Sade stava per entrare in possesso dell’indirizzo grazie a una soffiata di una spia nazista nascosta in panni da pastorella, insomma, una trama da Ken Follett, e v’erano diversi elementi in cui avrebbe potuto con grande facilità riconoscersi, per esempio in questa foto, o in questa descrizione. E' ovvio che ho dovuto eliminare fisicamente la spia, non ancora il Kapo.
Ora mi trovo ad un bivio: proseguire a mantenere l’amato frutto delle mie fatiche letterarie occulto ai più, tramite il sistema degli inviti agli amici fedeli? Questo forse mi darebbe maggiore libertà quanto ai contenuti, avrei meno attenzioni circa dove vivo o dove lavoro, anche se credo che i più scafati ci siano arrivati benissimo; però mi sottrarrebbe l’emozione di un ingresso estraneo, di un commento anonimo e misterioso, evento raro quanto piacevole.
Cambiare completamente l’indirizzo, e rinascere con altro nome dentro qualche altra rete, come un testimone sotto copertura, confidando nelle limitate capacità informatiche del signor Kapo, e nelle immense capacità intuitive dei miei lettori? A questo riguardo, visto che la maggior parte degli ingressi al mio blog avvengono, come già detto, grazie ai termini “inverter”, “macchie”, “tonsille”, c’è una buona possibilità di venir trovata anche altrove, provocando numerose visite lampo accompagnate dalle consuete ingiurie di gente con la gola a placche interessata al fotovoltaico. In questo modo mi manterrei aperta al mondo, e l’unico dolore sarebbe rinunciare all’amato titolo del blog, una di quelle pochissime idee, nella mia vita, per le quali amo sferrarmi in solitudine grandi pacche sulle cosce, complimentandomi per l’intuizione geniale.
Che fare: cambio diritto del lettore? Non mi pare elegante ildirittoalbovarismo; sembra un forum di discussione tra mucche che non vogliono perdere le proprie radici.
ildirittodinonleggere costituirebbe una contraddizione in termini; ildirittodirileggere sembrerebbe un affronto a coloro che entrano per sbaglio (fermati, cavolo, cosa te ne frega del risparmio energetico?), con una punta di fastidiosa autoreferenzialità. Al contrario, ildirittodinonfinireunlibro funzionerebbe come un inserto subliminale: vattene finché puoi. Ildirittodileggerequalsiasicosa butta tutto in vacca, ildirittodispizzicare fa pensare a un happy hour, ildirittodileggereadaltavoce per carità, ildirittoditacere porterebbe numerosi commenti del tenore: ecco, appunto.
Probabilmente dovrò abbandonare Pennac. D’altra parte ci sono bellissimi blog con titoli orrendi, come nonsolomamma.com, che richiama direttamente le sciagurate centinaia di attività commerciali in cui ti promettono anche altro rispetto a chissà cosa. Magari calerò in titoli incisivi e crescerò in contenuti, chessò..

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